PIAZZA SANTO SPIRITO: UN 25 APRILE DI LOTTA E RESISTENZA
A partire dalle ore 15.00 musica, banchini informativi, cibo e bevande a prezzi popolari.
Alle ore 17.00 CORTEO ANTIFASCISTA per le vie del quartiere.
Al ritorno in piazza interventi dal palco e a seguire musica dal vivo con
IL MENESTRELLO
DIRTY OLD BAND – folk irlandese e musica popolare
MALASUERTE FI-SUD
Ancora una volta, questo 25 Aprile, la Firenze Antifascista sarà in Piazza Santo Spirito.
“Ricordare la Resistenza di ieri per combattere il fascismo di oggi”. Questo il significato che vogliamo dare a questa giornata. Un momento lontano da logiche solo commemorative, istituzionali e retoriche in cui ribadire insieme, giovani studenti, lavoratori, anziani, partigiani, i valori che la lotta Partigiana ci ha lasciato: Solidarietà, Internazionalismo e Lotta di classe. La lotta di Liberazione dal nazifascismo, prima con gli scioperi operai poi con la lotta armata sui monti e nelle città, fu anche lotta contro lo sfruttamento e per la costruzione di una società migliore e più giusta.
La fase storica che stiamo vivendo è segnata da una profonda crisi del sistema capitalista e sono lontani i tempi in cui le classi dominanti parlavano di uno sviluppo illimitato delle forze produttive…
Centinaia di migliaia di posti di lavoro persi, milioni di disoccupati, riforma del sistema previdenziale con impoverimento delle pensioni e innalzamento dell’età per arrivarci, tagli al settore pubblico, alla scuola, alla sanità, nuove tasse e privatizzazioni.
Le politiche di austerità sul piano economico sono accompagnate da un controllo sociale sempre maggiore e un livello repressivo sempre più stringente verso chiunque alzi la testa: assistiamo alla militarizzazione di interi territori, alle cariche della polizia e a processi ed arresti di centinaia di militanti, per non parlare poi della brutalità e della violenza poliziesca durante i fermi e nelle caserme.
Si sta verificando inoltre una ripresa dell’attività neofascista e neonazista in tutta Europa: gruppi e organizzazioni legittimati e sdoganati dalle stesse istituzioni democratiche e pronti anche al “salto di qualità” come possibile alternativa di governo in chiave nazionalista, reazionaria e ulteriormente autoritaria.
Grazie all’impunità e alle coperture di cui godono sono comunque già oggi funzionali al mantenimento di questo sistema soprattutto attraverso la propaganda populista e razzista il cui fine ultimo è il tentativo di indebolire la lotta e l’unità di classe; da una parte con l’attacco diretto contro mobilitazioni di studenti e lavoratori, dall’altra scagliandosi contro i lavoratori immigrati, identificandoli come “nemico”, cercando di stroncarne sin da subito il protagonismo nelle lotte e incentivando una “guerra tra poveri” utile solo al capitale.
Grazie all’impunità e alle coperture di cui godono sono comunque già oggi funzionali al mantenimento di questo sistema soprattutto attraverso la propaganda populista e razzista il cui fine ultimo è il tentativo di indebolire la lotta e l’unità di classe; da una parte con l’attacco diretto contro mobilitazioni di studenti e lavoratori, dall’altra scagliandosi contro i lavoratori immigrati, identificandoli come “nemico”, cercando di stroncarne sin da subito il protagonismo nelle lotte e incentivando una “guerra tra poveri” utile solo al capitale.
Sempre più spesso però rassegnazione e solitudine si trasformano in rabbia e impegno politico e diventano uno stimolo a mettersi in gioco e lottare. Nei mesi passati abbiamo visto svilupparsi momenti di ribellione e resistenza importanti sull’altra sponda del Mediterraneo così come in Europa: scioperi, blocchi della produzione, picchetti, occupazioni e autogestioni di fabbriche, assemblee popolari e presidi permanenti.
Dietro alla retorica del “salvataggio del paese” e dell’”interesse nazionale”, anche in Italia la sinistra istituzionale, al pari di Monti e Berlusconi, ha sostenuto senza batter ciglio le politiche di austerità e la concertazione sindacale è stata utile al contenimento delle lotte, ricordando una logica molto più vicina al corporativismo fascista che non alla tutela dei diritti dei lavoratori.
Ma a fronte di questa situazione nascono esperienze che si sviluppano al di fuori della compatibilità di questa cornice e si riconoscono nella necessità di superare le logiche del profitto, dello sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente e delle disuguaglianze che questa società ci impone.
Riteniamo quindi sia fondamentale combattere la presenza dei fascisti nelle nostre città e restituire i valori della Resistenza Antifascista alla pratica delle lotte di oggi, al contrario di chi vorrebbe consegnarli alla storia come se niente avessero a che a fare con il nostro quotidiano.
Per questo pensiamo sia importante dare voce in questa piazza, la nostra piazza, alle esperienze di chi oggi si oppone sul territorio alla chiusura del proprio stabilimento o difende il posto di lavoro, di chi si oppone alla chiusura dei presidi sanitari nei quartieri, alla privatizzazione del trasporto pubblico o dell’acqua, di chi rivendica una scuola e un’università pubbliche e difende il territorio dalla devastazione dell’alta velocità o di un inceneritore, di chi contrasta la presenza dei fascisti in città e sta al fianco di tutti quei compagni colpiti dalla repressione a causa del loro protagonismo politico.
Solo così potremo rendere omaggio ai compagni caduti di ieri e di oggi e festeggiare degnamente il 25 Aprile… ricordando la resistenza di ieri per combattere il fascismo di oggi.
Firenze Antifascista