Ad
Agosto
la federazione
viareggina
del Prc ha sbattuto fuori il collettivo Caracol e l'Unione inquilini
dal circolo di via delle Libertà 43. I compagni hanno prima ricevuto
una lettera di avviso di liberazione della sede, poi si sono trovati
la struttura chiusa coi lucchetti e il materiale sequestrato dentro.
Di ieri invece l'ultima puntata della storia, lo sgombero: a Caracol ed Unione Inquilini è stato permesso di rientrare per
recuperare i materiali mentre gli occhi vigili dell'intera dirigenza
del
PRC viareggino e della Digos si assicuravano che entrasse nella sede
una sola persona per volta.
Il
Circolo Caracol, di proprietà del PRC, dopo 10 anni di chiusura nel
2009 si rianima, diventando un punto fondamentale per la
costruzione delle
lotte viareggine. Allora
perché lo sgombero? La
colpa è stata non aver
tollerato l'ennesima
alleanza col PD. Quel PD dichiaratamente
neoliberista,
responsabile della cancellazione di quasi tutti i diritti sul lavoro
e della riduzione (fino quasi alla scomparsa) del welfare state. Quel
PD che in Toscana (come ogni regione “rossa”) significa sistema
di potere, cooperative rosse, clientelismo, ma anche inceneritori,
sfratti, rigassificatori, cariche contro precari e disoccupati.
Certo
è inutile dire che arriva all'infamia l'attuazione di uno sgombero
contro compagni ad opera di altri “compagni” (o dichiarati tali),
ma ancor più grave appare la questione se si valuta il contesto
viareggino. Il circolo Caracol e l'Unione inquilini sono infatti
tra
le poche realtà viareggine impegnate attivamente nelle pratiche
sociali, organizzano
Gruppi di Acquisto Popolare,
una scuola popolare e iniziative per il diritto alla casa. Entrambe
fanno parte della R@P, rete delle autorganizzazioni popolari, che ha
fatto dell'autorganizzazione e delle pratiche sociali dal basso il
punto cardine dell'azione politica militante in piena crisi
economica.
Il
Circolo Caracol dal 2009 ha fatto vivere la politica delle pratiche,
del far coscienza e della
lotta
di classe, tutte
cose che prevedono
di stare in strada, a gamba tesa nelle contraddizioni del capitale,
fianco a fianco con
i
lavoratori in lotta e le famiglie in difficoltà praticando
solidarietà
attiva. Un
metodo
di
lavoro
che comporta un'acquisizione di esperienze che dà un'idea del mondo
ben diversa dalla visione parziale del burocrate rinchiuso nel
consiglio comunale, più impegnato a trattare col Pd per il sostegno
alle prossime elezioni che ad intercettare i bisogni reali dei
proletari
colpiti
dalla crisi.
Quel
che è successo al Caracol e all'Unione inquilini colpisce anche la
Brigata di Solidarietà Attiva Toscana e non solo per il banale
motivo che quella sede è anche la nostra sede legale. Ci riguarda
perchè questo sgombero è una guerra scatenata contro un modo di
fare e vivere la militanza, contro un universo di pratiche,
solidarietà dal basso e orizzontalità che i trafficatori di accordi
e accorducci non possono
capire né
sostenere, dato che non
hanno
la
levatura morale per farlo.
Quel che è successo al Caracol e all'Unione inquilini rimanda ormai ad una
differenza ormai abissale di essere e pensarsi compagni.
Solidarietà
ai compagni del Collettivo Caracol e dell'Unione inquilini di
Viareggio.
In
opposizione alla svendita del patrimonio anticapitalista,
organizziamo lotta di classe dal basso!
BRIGATA
DI SOLIDARIETA’ ATTIVA TOSCANA