COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDIO PERMANENTE DI CASTELNUOVO SCRIVIA
Rinviato
al 19 novembre lo sfratto esecutivo previsto per oggi, venerdì 27/09, a
carico di uno dei braccianti ex lavoratori Lazzaro (che come molti suoi
compagni non paga l'affitto da mesi, poichè dopo il licenziamento,
seguìto alla rivolta dell'estate scorsa, non lavora in maniera
continuativa, nè padron Lazzaro ha più corrisposto un soldo di arretrati
a tutti loro..mentre lui continua a lavorare tranquillo ed
indisturbato!)
Le indagini
sul grave sfruttamento proseguono ma sono state trasferite da Torino a
Tortona, le cause di lavoro inizieranno il 30 settembre..a distanza di
un anno! Tutto ciò è vergognoso.
Il
padrone dell'alloggio ha improvvisamente comunicato che "si potrebbe
raggiungere un accordo" ....un mutamento improvviso, a fronte della
netta chiusura da noi riscontrata in tutti questi mesi.
Sappiamo
che il rinvio dello sfratto avviene anche e soprattutto grazie alle
nostre pressioni, grazie alla presenza e alla mobilitazione continua del
Presidio Permanente (composto dai lavoratori ex Lazzaro e dai
solidali), ed infatti per oggi avevamo organizzato e preannunciato un
picchetto antisfratto!
Sappiamo
che ciò non è l'unico motivo di questa decisione, capiamo bene che per
qualcuno meno si parla del caso Lazzaro, meglio è..tutto deve ricadere
nell'oblìo, lo sfruttamento dei migranti nell'agricoltura è una
questione molto calda anche a distanza di un anno!
Proprio
per questo oggi siamo qui, di fronte al luogo dove si sarebbe dovuto
eseguire lo sfratto, a ricordare che - oltre a questo - altri sfratti
sono previsti prossimamente ( uno in pieno inverno, per una famiglia con
un neonato!) e che noi ci opporremo, con i nostri corpi, a QUALSIASI
tentativo di sfratto. Il 19 novembre saremo in viale Scrivia e, a
seguire, ovunque ve ne sarà bisogno. Nessuno per strada, la dignità NON
SI SFRATTA!
Al di là del
diritto alla casa, il Presidio continua la sua opera di
controinformazione, vigila con i suoi avvocati sullo stato delle
indagini e delle vertenze, sul rinnovo dei permessi di soggiorno,
sostiene con i fondi della Cassa di Resistenza le spese legali e le
emergenze per chi non lavora in modo continuativo ( i braccianti ex
Lazzaro che lavorano, inoltre, contribuiscono ad aiutare i loro compagni
che non stanno lavorando, in un clima di mutuo aiuto che molti italiani
hanno dimenticato..)
Noi
non dimentichiamo, andremo fino in fondo, fino a quando ai lavoratori
non verrà corrisposto ciò che spetta loro e non verrà sanzionato chi li
ha sfruttati.
Nella bassa
Valle Scrivia - come nel resto d'Italia - buona parte del sistema
agricolo si regge sullo sfruttamento dei migranti, clandestini e non, e
può farlo perchè protetto da connivenze istituzionali capillari.
Ricordiamo
che questi lavoratori hanno dichiarato più volte che "le aziende
sapevano quando sarebbero passati i controlli", come hanno anche oggi
ribadito alla stampa, e ricordiamo che al boom di controlli eseguiti
nelle settimane successive allo scoppio del caso, ha fatto seguito
un'impressionante e tombale silenzio: a noi non risultano effettuati
controlli nell'ultimo periodo estivo, ce lo dicono i migranti
(lavoratori nei campi) che affluiscono allo sportello legale del
Presidio.
Sappiamo che in
molti altri posti si lavora come da Lazzaro o anche peggio, denunciamo
l'immobilismo delle Istituzioni e ribadiamo che continueremo nel nostro
lavoro di controinformazione, di assistenza legale e di mobilitazione
permanente.
Ad oggi, degli
ex lavoratori Lazzaro tutti licenziati a suo tempo, lavorano circa 20
su 40 ( alcuni nella logistica, altri nei campi e diverse donne come
badanti); per chi ha ottenuto il permesso di soggiorno per questioni
umanitarie il problema del rinnovo non si pone, ma per chi lo ha
ottenuto in base al lavoro e non sta lavorando, il problema si pone,
eccome!
Noi restiamo uniti e continuiamo la nostra lotta: omertà e silenzio, assistenzialismo e carità pelosa non fanno per noi.
Avanti, ancora: fino a riprenderci ciò che ci spetta!
Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia