COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDIO PERMANENTE DI CASTELNUOVO SCRIVIA
Le indagini
sul grave sfruttamento proseguono ma sono state trasferite da Torino a
Tortona, le cause di lavoro inizieranno il 30 settembre..a distanza di
un anno! Tutto ciò è vergognoso.
Il
padrone dell'alloggio ha improvvisamente comunicato che "si potrebbe
raggiungere un accordo" ....un mutamento improvviso, a fronte della
netta chiusura da noi riscontrata in tutti questi mesi.
Sappiamo
che il rinvio dello sfratto avviene anche e soprattutto grazie alle
nostre pressioni, grazie alla presenza e alla mobilitazione continua del
Presidio Permanente (composto dai lavoratori ex Lazzaro e dai
solidali), ed infatti per oggi avevamo organizzato e preannunciato un
picchetto antisfratto!
Sappiamo
che ciò non è l'unico motivo di questa decisione, capiamo bene che per
qualcuno meno si parla del caso Lazzaro, meglio è..tutto deve ricadere
nell'oblìo, lo sfruttamento dei migranti nell'agricoltura è una
questione molto calda anche a distanza di un anno!
Proprio
per questo oggi siamo qui, di fronte al luogo dove si sarebbe dovuto
eseguire lo sfratto, a ricordare che - oltre a questo - altri sfratti
sono previsti prossimamente ( uno in pieno inverno, per una famiglia con
un neonato!) e che noi ci opporremo, con i nostri corpi, a QUALSIASI
tentativo di sfratto. Il 19 novembre saremo in viale Scrivia e, a
seguire, ovunque ve ne sarà bisogno. Nessuno per strada, la dignità NON
SI SFRATTA!
Al di là del
diritto alla casa, il Presidio continua la sua opera di
controinformazione, vigila con i suoi avvocati sullo stato delle
indagini e delle vertenze, sul rinnovo dei permessi di soggiorno,
sostiene con i fondi della Cassa di Resistenza le spese legali e le
emergenze per chi non lavora in modo continuativo ( i braccianti ex
Lazzaro che lavorano, inoltre, contribuiscono ad aiutare i loro compagni
che non stanno lavorando, in un clima di mutuo aiuto che molti italiani
hanno dimenticato..)
Noi
non dimentichiamo, andremo fino in fondo, fino a quando ai lavoratori
non verrà corrisposto ciò che spetta loro e non verrà sanzionato chi li
ha sfruttati.
Nella bassa
Valle Scrivia - come nel resto d'Italia - buona parte del sistema
agricolo si regge sullo sfruttamento dei migranti, clandestini e non, e
può farlo perchè protetto da connivenze istituzionali capillari.
Ricordiamo
che questi lavoratori hanno dichiarato più volte che "le aziende
sapevano quando sarebbero passati i controlli", come hanno anche oggi
ribadito alla stampa, e ricordiamo che al boom di controlli eseguiti
nelle settimane successive allo scoppio del caso, ha fatto seguito
un'impressionante e tombale silenzio: a noi non risultano effettuati
controlli nell'ultimo periodo estivo, ce lo dicono i migranti
(lavoratori nei campi) che affluiscono allo sportello legale del
Presidio.
Sappiamo che in
molti altri posti si lavora come da Lazzaro o anche peggio, denunciamo
l'immobilismo delle Istituzioni e ribadiamo che continueremo nel nostro
lavoro di controinformazione, di assistenza legale e di mobilitazione
permanente.
Ad oggi, degli
ex lavoratori Lazzaro tutti licenziati a suo tempo, lavorano circa 20
su 40 ( alcuni nella logistica, altri nei campi e diverse donne come
badanti); per chi ha ottenuto il permesso di soggiorno per questioni
umanitarie il problema del rinnovo non si pone, ma per chi lo ha
ottenuto in base al lavoro e non sta lavorando, il problema si pone,
eccome!
Noi restiamo uniti e continuiamo la nostra lotta: omertà e silenzio, assistenzialismo e carità pelosa non fanno per noi.
Avanti, ancora: fino a riprenderci ciò che ci spetta!
Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia