venerdì 27 settembre 2013

[CASTELNUOVO SCRIVIA] aggiornamenti sulla situazione dal Presidio Permanente

COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDIO PERMANENTE DI CASTELNUOVO SCRIVIA

Rinviato al 19 novembre lo sfratto esecutivo previsto per  oggi, venerdì 27/09, a carico di uno dei braccianti ex lavoratori Lazzaro (che come molti suoi compagni non paga l'affitto da mesi, poichè dopo il licenziamento, seguìto alla rivolta dell'estate scorsa, non lavora in maniera continuativa, nè padron Lazzaro ha più corrisposto un soldo di arretrati a tutti loro..mentre lui continua a lavorare tranquillo ed indisturbato!)
Le indagini sul grave sfruttamento proseguono ma sono state trasferite da Torino a Tortona, le cause di lavoro inizieranno il 30 settembre..a distanza di un anno! Tutto ciò è vergognoso.
Il padrone dell'alloggio ha improvvisamente comunicato che "si potrebbe raggiungere un accordo" ....un mutamento improvviso, a fronte della netta chiusura da noi riscontrata  in tutti questi mesi.
Sappiamo che il rinvio dello sfratto avviene anche e soprattutto grazie alle nostre pressioni, grazie alla presenza e alla mobilitazione continua del Presidio Permanente (composto dai lavoratori ex Lazzaro e dai solidali), ed infatti per oggi avevamo organizzato e preannunciato un picchetto antisfratto!

Sappiamo che ciò non è l'unico motivo di questa decisione, capiamo bene che per qualcuno meno si parla del caso Lazzaro, meglio è..tutto deve ricadere nell'oblìo, lo sfruttamento dei migranti nell'agricoltura è una questione molto calda anche a distanza di un anno!
Proprio per questo oggi siamo qui, di fronte al luogo dove si sarebbe dovuto eseguire lo sfratto, a ricordare che - oltre a questo - altri sfratti sono previsti prossimamente ( uno in pieno inverno, per una famiglia con un neonato!) e che noi ci opporremo, con i nostri corpi, a QUALSIASI tentativo di sfratto. Il 19 novembre saremo in viale Scrivia e, a seguire, ovunque ve ne sarà bisogno. Nessuno per strada, la dignità NON SI SFRATTA!
Al di là del  diritto alla casa, il Presidio continua la sua opera di controinformazione, vigila con i suoi avvocati sullo stato delle indagini e delle vertenze, sul rinnovo dei permessi di soggiorno, sostiene con i fondi della Cassa di Resistenza le spese legali e le emergenze per chi non lavora in modo continuativo ( i braccianti ex Lazzaro che lavorano, inoltre, contribuiscono ad aiutare i loro compagni che non stanno lavorando, in un clima di mutuo aiuto che molti italiani hanno dimenticato..)
Noi non dimentichiamo, andremo fino in fondo, fino a quando ai lavoratori non verrà corrisposto ciò che spetta loro e non verrà sanzionato chi li ha sfruttati.
Nella bassa Valle Scrivia - come nel resto d'Italia - buona parte del sistema agricolo si regge sullo sfruttamento dei migranti, clandestini e non, e può farlo perchè protetto da connivenze istituzionali capillari.
Ricordiamo che questi lavoratori hanno dichiarato più volte che "le aziende sapevano quando sarebbero passati i controlli", come hanno anche oggi ribadito alla stampa, e ricordiamo che al boom di controlli eseguiti nelle settimane successive allo scoppio del caso, ha fatto seguito un'impressionante e tombale silenzio: a noi non risultano effettuati controlli nell'ultimo periodo estivo, ce lo dicono i migranti (lavoratori nei campi) che affluiscono allo sportello legale del Presidio.
Sappiamo che in molti altri posti si lavora come da Lazzaro o anche peggio, denunciamo l'immobilismo delle Istituzioni e ribadiamo che continueremo nel nostro lavoro di controinformazione, di assistenza legale e di mobilitazione permanente.
Ad oggi, degli ex lavoratori Lazzaro tutti licenziati a suo tempo, lavorano circa 20 su 40 ( alcuni nella logistica, altri nei campi e diverse donne come badanti); per chi ha ottenuto il permesso di soggiorno per questioni umanitarie il problema del rinnovo non si pone, ma per chi lo ha ottenuto in base al lavoro e non sta lavorando, il problema si pone, eccome!
Noi restiamo uniti e continuiamo la nostra lotta: omertà e silenzio, assistenzialismo e carità pelosa non fanno per noi.
Avanti, ancora: fino a riprenderci ciò che ci spetta!

Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia