36 indagati, 8 obblighi
di firma convalidati, nonostante le richieste iniziali fossero di 14
custodie cautelari per «inusitata
gravità e premeditazione” di cui 6 arresti domiciliari, tutte
respinte dal Gip.
Tutto questo arriva dopo la coraggiosa
risposta dei compagni al delirio poliziesco dei giorni che vanno dal
30 Novembre al 2 Dicembre: due giorni di cariche immotivate, prima
contro studenti, precari e lavoratori che volevano solo esporre uno
striscione durante un comizio di Bersani, poi il giorno dopo, a
freddo, in pieno centro a Livorno, dove si era radunata una folla in
solidarietà ai manifestanti pestati il giorno prima. Infine la
rabbiosa risposta con l'”assalto alla Prefettura”.
Non occorre spiegare nel dettaglio queste tre giornate, né il delirio repressivo, né la totale incapacità delle FF.OO di gestire i propri nervi: ci limitiamo per questo a riportare l'esaustivo dossier redatto dai militanti dell'Ex Caserma rintracciabile a questo link: http://senzasoste.it/speciali/livorno-non-si-piega-dossier-su-tre-giorni-incredibili-e-videotestimonianze-sul-pestaggio-di-piazza-cavour
Non occorre spiegare nel dettaglio queste tre giornate, né il delirio repressivo, né la totale incapacità delle FF.OO di gestire i propri nervi: ci limitiamo per questo a riportare l'esaustivo dossier redatto dai militanti dell'Ex Caserma rintracciabile a questo link: http://senzasoste.it/speciali/livorno-non-si-piega-dossier-su-tre-giorni-incredibili-e-videotestimonianze-sul-pestaggio-di-piazza-cavour
Occorre però prendere una netta
posizione politica sull'ennesimo atto repressivo contro chi, vittima
della crisi, osa alzare la testa. Non ci interessa la lamentazione
sulle misure eccessive, sull'esagerazione delle accuse.
Ci interessa ribadire come, ancora una volta, si cerchino di cancellare le motivazioni politiche che animano le realtà nascondendole dietro una cortina di fumo che riduce tutto a mera delinquenza comune.
Ci interessa ribadire come, per l'ennesima volta, si sia provato ad affibbiare ai compagni il reato di “devastazione e saccheggio” il cui suono sa di periodo di guerra è tale è, visto che discende dal fascistissimo Codice Rocco del 1930 e che ormai sta diventando, insieme all'accusa di associazione a delinquere, la scusa con cui lo stato, malato di ordine e incapace di tollerare il conflitto sociale che la crisi sta facendo esplodere, tenta di stroncare sul nascere ogni risposta delle classi più deboli all'impoverimento progressivo.
Ci interessa ancora ribadire che la “vera violenza” è quella di un gruppo di celerini che aggrediscono in pieno centro a Livorno i manifestanti a manifestazione già conclusa, accanendosi in 4 o 5 su un minorenne, che “vera violenza” è tutto quello che ci fanno patire ogni giorno tra licenziamenti, precarietà, sfratti, cariche.
Ci interessa ribadire che il Pd, nonostante il suo nome, non riesce a tollerare la campagna di denuncia che i militanti dell'Ex Caserma ormai da tempo conducono contro di lui e non si perita a invocare i picchiatori in divisa blu, anche quando si chiede solo di mostrare uno striscione.
Dopo le condanne per i fatti di Genova 2001, contro i No Tav, per il 15 Ottobre 2011, per il 14 Dicembre 2010 a cui hanno fatto seguito assordanti assoluzioni per poliziotti e carabinieri responsabili di pestaggi immotivati e torture non possiamo non concludere che lo stato ha alzato il tiro della repressione e potenziato la protezione verso i propri picchiatori.
SOLIDARIETA' AI COMPAGNI LIVORNESI
CONTRO LA REPRESSIONE, ESTENDERE LA SOLIDARIETA', RILANCIARE LA LOTTA
Ci interessa ribadire come, ancora una volta, si cerchino di cancellare le motivazioni politiche che animano le realtà nascondendole dietro una cortina di fumo che riduce tutto a mera delinquenza comune.
Ci interessa ribadire come, per l'ennesima volta, si sia provato ad affibbiare ai compagni il reato di “devastazione e saccheggio” il cui suono sa di periodo di guerra è tale è, visto che discende dal fascistissimo Codice Rocco del 1930 e che ormai sta diventando, insieme all'accusa di associazione a delinquere, la scusa con cui lo stato, malato di ordine e incapace di tollerare il conflitto sociale che la crisi sta facendo esplodere, tenta di stroncare sul nascere ogni risposta delle classi più deboli all'impoverimento progressivo.
Ci interessa ancora ribadire che la “vera violenza” è quella di un gruppo di celerini che aggrediscono in pieno centro a Livorno i manifestanti a manifestazione già conclusa, accanendosi in 4 o 5 su un minorenne, che “vera violenza” è tutto quello che ci fanno patire ogni giorno tra licenziamenti, precarietà, sfratti, cariche.
Ci interessa ribadire che il Pd, nonostante il suo nome, non riesce a tollerare la campagna di denuncia che i militanti dell'Ex Caserma ormai da tempo conducono contro di lui e non si perita a invocare i picchiatori in divisa blu, anche quando si chiede solo di mostrare uno striscione.
Dopo le condanne per i fatti di Genova 2001, contro i No Tav, per il 15 Ottobre 2011, per il 14 Dicembre 2010 a cui hanno fatto seguito assordanti assoluzioni per poliziotti e carabinieri responsabili di pestaggi immotivati e torture non possiamo non concludere che lo stato ha alzato il tiro della repressione e potenziato la protezione verso i propri picchiatori.
SOLIDARIETA' AI COMPAGNI LIVORNESI
CONTRO LA REPRESSIONE, ESTENDERE LA SOLIDARIETA', RILANCIARE LA LOTTA
Brigata di solidarietà attiva Toscana
Brigata di solidarietà attiva Tuscia
Brigata di solidarietà attiva Perugia
Brigata di solidarietà attiva Milano
Brigata di solidarietà attiva Castelli Romani
Brigata di solidarietà attiva Abruzzo
Brigata di solidarietà attiva Imola
Brigata di solidarietà attiva Abruzzo
Brigata di solidarietà attiva Imola
Federazione nazionale Brigate di solidarietà Attiva