Dalle sbarre delle celle che si affacciano nella corsia si affacciano tutti. Tranne che dalla cella 9.
Lo chiamiamo. Lui si alza dalla scrivania … si avvicina : “Siete venuti per me???” – “Si, compagno”.
Veramente difficile trattenere la rabbia, perché non c’è giustificazione per la sua reclusione. E vedere un compagno dietro le sbarre è un immagine indegna.
Non sappiamo quanto durerà il nostro incontro, Davide è un fiume in piena … da pochi minuti è stato trasferito dall’”isolamento provvisorio in attesa di dislocamento” durato quasi quattro giorni. E’ indignato per le condizioni che i detenuti per l’art.14 bis devono sopportare, ci racconta le loro storie, non riesce ad abituarsi alla realtà di detenzione per chi non è un criminale.
Attraverso le sbarre, gli portiamo l’abbraccio e il calore di tutti i compagni e le compagne che lo sostengono, cerchiamo di incoraggiarlo. Si rilassa Davide, sorride…e poi ricomincia, ci chiede se i compagni stanno andando a Milano per la manifestazione dei 10 anni dalla morte di Dax, si informa, ci fa domande. Gli brillano gli occhi quando lo rassicuriamo.
Ci mostra con orgoglio la sua maglia della Brigata di Solidarietà Attiva, che lo ha seguito in tutti i trasferimenti da un carcere a un altro.
Mostra tutto il suo animo insofferente quando ci racconta della condizione dei detenuti e la sua, ma si illumina quando gli diciamo che l’attenzione dei suoi compagni è alta.
Davide è forte e indignato, ma sa che non deve perdere la lucidità. Studia e scrive, vuole essere acceso nella realtà che lo aspetta.
Quando ci salutiamo, l’animo è alto e fiero. Attraverso le sbarre, alziamo il pugno guardandoci negli occhi.
Onore a Davide Rosci.
Brigata di Solidarietà Attiva della Tuscia
Brigata di Solidarietà Attiva Abruzzo
Brigata di Solidarietà Attiva Abruzzo