Siamo venuti a conoscenza dell'intenzione del Governo, che pare abbia già effettuato un sopralluogo, di aprire una struttura sul modello C.A.R.A. A San Giuliano di Puglia in Molise, comune di 1100 abitanti. Si prevede di ospitare circa 800 persone nella strutture prefabbricate utilizzate per i cittadini molisani dopo il terremoto del 2002. Tale scelta sembra rispondere, dato il contesto socioeconomico, ad esigenze di reclutamento di manodopera a basso costo piuttosto che alle esigenze di accoglienza dei richiedenti asilo che necessitano di protezione e servizi nel territorio adeguati alla loro condizione di soggetti vulnerabili.
Da anni sosteniamo che la strategia dei grandi centri per affrontare gli ingressi per richiesta di protezione è fallimentare da molti punti di vista, uno fra questi è di produrre sacche di lavoro nero e sfruttamento della manodopera straniera nelle zone più prossime ai centri.
Non ci sembra casuale che si voglia collocare un centro così grande in contesto urbano così piccolo e privo di servizi, ma a vocazione agricola. Riteniamo sia un grave atto di irresponsabilità o, peggio, di consapevole spinta verso il lavoro nero e il caporalato di una parte della forza lavoro migrante.
Tutto questo con il diritto alla garanzia della protezione internazionale non ha nessun collegamento.
Rete rap
Finis Terrae
ass.ne As. S.U.R.