Anno nuovo vecchie
abitudini, ennesimo atto repressivo nei confronti dei compagni
antifascisti di Teramo. Durante i festeggiamenti per il Capodanno, un gruppo di
fascisti aggredisce i compagni con spranghe, cinture e bottiglie. La
polizia interviene sul posto e arresta Matteo, 30 anni e militante
antifascista, e un fascista, nella più perfetta rievocazione della
sceneggiata superpartes. A entrambi vengono comminati gli arresti
domiciliari. Matteo viene processato per direttissima: ha patteggiato
sei mesi e ha ricevuto il foglio di via da Teramo.
A Teramo però
i fascisti già altre volte si sono resi protagonisti di atti
squadristi contro i compagni. Come nel 2009 quando furono 3 gli
antifascisti accoltellati durante l'ennesima aggressione fascista
fuori da un locale.
Di fronte ad una alzata di testa di tale
livello dei fascisti teramani, la Magistratura ha reagito con una
sequela di perquisizioni e misure restrittive per i compagni.
Quest'estate si è concluso il processo riguardo ai fatti del 2009
con 21 imputati, di cui 6 sono di ideologia di estrema destra – e
di questi 5 sono stati condannati -, 15 di estrema sinistra – di
cui 10 condannati e 5 assolti. I numeri parlano chiaro.
Se poi
guardiamo alla vicenda di Davide Rosci, ormai a tutti gli effetti un
detenuto politico “esemplare” che lo stato italiano sta usando
secondo il modello del “colpirne uno per educarne cento” ,viene
da pensare che ci sia un vero e proprio disegno dello stato per
cancellare le realtà organizzate teramane, colpendone i militanti
uno ad uno. Al solito invece i fascisti fanno la parte degli “utili
idioti”, strumentalizzati dallo stato, in cambio di agibilità
politica garantita.
In piena crisi economica, col conflitto
sociale che aumenta, è chiara sia la necessità dello stato di
abbattere ogni fronte di resistenza, sia la volontà dei fascisti di
cavalcare l'ondata di razzismo montante e la crisi della classe
media. Questo spiega perchè la pratica antifascista, i fatti di
Teramo, non possono essere relegati a una guerra tra bande: se non
c'è bastato l'esempio italiano per capire la necessità di far
scomparire i fascisti, soprattutto in periodo di crisi, basta
affacciarsi un attimo a guardare cosa succede in Grecia.
Per
questo senza alcun dubbio esprimiamo solidarietà ai compagni di
Azione antifascista Teramo, stringiamo in un forte abbraccio Matteo e
Davide e condanniamo con forza ogni tentativo repressivo di
cancellare la resistenza anticapitalista e antifascista teramana a
colpi di processi e aggressioni.
L'antifascismo non si
processa
Matteo Libero!
Davide Libero!
i compagni e le compagne della Bsa Abruzzo e della federazione nazionale delle Bsa