martedì 18 dicembre 2012

[CAMPAGNE IN LOTTA] chiamata dei volontari per Rosarno: info, piano politico, contatti



Per una infarinatura e sugli scopi politici report formazione 8/9 Dicembre
http://brigatesolidarietaattiva.blogspot.it/2012/12/due-giorni-di-autoformazione-della-rete.html


"La Rete Campagne in Lotta inizierà da Gennaio 2013, in collaborazione con l'associazione Africalabria, un intervento nella Piana di Gioia Tauro con particolare attenzione al comprensorio di Rosarno dove da mesi è iniziata la raccolta di clementine e arance ad opera di braccianti stranieri.

Lanciamo quindi una campagna di reclutamento rivolta a tutti gli interessati.

Per dare la propria disponibilità ( a seconda delle possibilità di ognuno..) bisognerebbe scrivere: 
nome cognome, disponibilità temporale, precedenti esperienze avute in tema lavoro e migrazioni e, se si hanno, specifiche competenze di tipo giuridico (tipo sportello immigrazione di alcun genere...),  d'insegnamento di lingua italiana per stranieri, di ciclofficina.


referente turni per Rosarno è Veronica: veronica.padoan@gmail.com 

L'intervento, se riesce la copertura per turni dei diversi mesi, proseguirà fino a primavera, si articolerà su 4 filoni principali:
- corsi d'italiano in sostegno a quelli già avviati da Africalabria,
- diffusione informazioni basiche su diritti immigrazione e lavoro in agricoltura con rinvio a servizi specifici o luoghi di competenza attivi sul territorio, tendenzialmente tramite staffette sul territorio presso i luoghi di maggior concentrazione abitativa
- ciclofficina tendenzialmente itinerante con furgone, per supporto alla manutensione delle bici
- promozione di attività culturali e di comunicazione sul territorio (mostre fotografiche, eventi culturali, eventi di confronto con popolazione locale, ecc...)

La situazione é piuttosto complicata: difficile e controindicato spiegarlo per mail...diciamo che ci sarà una infarinatura sul campo durante il tempo libero,però é importante sottolineare che non lavoreremo all'interno di un campo gestito direttamente da noi tramite progetto strutturato e protetto,  ma opereremo direttamente sul territorio ed in alcuni concentramenti abitativi improvvisati dai braccianti  (si parla di grandi numeri e distanze non indifferenti) preesistenti al nostro intervento.
Perciò la delicatezza della situazione richiede un pò di cautela, ascolto e senso di responsabilità collettiva da parte di tutti coloro che intendono partecipare all'intervento (non sarà previsto un test attitudinale!..é solo un 'indicazione per arrivare con un filo di preparazione mentale e consapevolezza...)


Da sottolineare che per ora il viaggio é totalmente a proprie spese. Per dormire non si pagherà e per spese di cibo sarà previsto magari un mini-contributo settimanale. 
I soldi che verranno raccolti tramite le varie attività di autofinanziamento della rete "campagne in lotta"  verranno spesi soprattutto per la benzina, infatti gli spostamenti saranno quotidiani e le distanze non brevissime. 
Il numero di conto corrente per chi volesse contribuire alle spese di mantenimento dell'intervento sarà comunicato al più presto.

si consiglia vivamente di venire automuniti!

per qualsiasi dubbio chiamate al numero di telefono che sarà attivo da gennaio sul campo: 3931621686

per informazioni ed aggiornamenti http://campagneinlotta.org/

....iscrivetevi, scendete e diffondete...
a presto. 



Rete campagne in lotta.

venerdì 14 dicembre 2012

[FIRENZE ANTIFASCISTA] comunicato di Firenze Antifascista sul corteo del 13 Dicembre


Ieri in tanti, nonostante il freddo e il giorno lavorativo, hanno riempito piazza Dalmazia rispondendo all'appello della Comunità Senegalese. Una piazza che dalle 17 ha continuato a crescere fino alle 18, orario in cui era convocato il corteo della Firenze Antifascista. Un corteo osteggiato dalle forze istituzionali e dalla quasi totalità dei firmatari dell'appello per il presidio di piazza Dalmazia. Troppi i rischi di essere additati tra quelli che denunciano da tempo le responsabilità di istituzioni, Comune in testa, e magistrati. 

Un corteo aperto invece da decine di giovani senegalesi che hanno voluto ricordare Samb e Diop insieme a tutti quei compagni che praticano l'antifascismo ogni giorno, in cui più di 1000 persone hanno sfilato per le strade del quartiere, ribadendo la solidarietà agli antifascisti condannati per i fatti di via della Scala e al compagno Stefano accoltellato a Milano, ricordando Dax e tutti i compagni uccisi per mano fascista, parlando a chi si affacciava alle finestre, a chi usciva dai negozi, a chi si è unito al corteo strada facendo.

Ancora una volta sono stati posti i pesanti e inquietanti interrogativi che rimangono senza una risposta dopo la chiusura formale dell'inchiesta su Casseri: per fascisti, istituzioni, Procura e Questura ha agito da solo ed essendo morto, non se ne parli più. Ancora una volta è stato denunciato il trattamento verso i feriti, cui viene negato persino il ricongiungimento familiare; ed ancora una volta, al di là delle dichiarazioni di facciata di un Rossi, è stata ribadita l'esigenza della chiusura delle sedi fasciste. Sicuramente questo sono tra i motivi per cui il corteo di Rifredi è stato completamente rimosso dalle notizie girate dai giornali e dalle TV locali insieme al fatto che l'anniversario della strage fascista doveva esser ridotta ad un evento serale, al massimo ad una parentesi che si apriva e si chiudeva nel giro di una giornata, i contenuti  ridotti ad un generico razzismo invece di ribadire la caratterizzazione fascista della strage. Gli interventi in piazza da parte dei vari rappresentanti non sono andati oltre a generici richiami all'unità e alla non strumentalizzazione politica. Cosa più di questo è strumentalizzazione politica? Evidentemente la necessità della pace sociale è più forte del bisogno di verità e giustizia, dei valori dell'antifascismo e della necessità di estirpare fin da subito questo tumore, i fascisti, dalla nostra società.
Invece no. Noi ci siamo mobilitati ieri e continueremo a farlo domani perché i fascisti in città ci sono ancora e perché sarà importante continuare a togliere loro spazi e agibilità politica, contrastandone le iniziative e chiudendone le sedi: a dirlo in piazza eravamo tanti e sono gli stessi umori che molti ci hanno manifestato durante il volantinaggio davanti ai cancelli del Mandela Forum.

In una fase di crisi come quella attuale, mentre ai lavoratori viene imposto un totale asservimento alle esigenze del capitale, il fascismo torna a bussare alle porte degli stati europei e attraverso partiti, gruppi e associazioni si candida come alternativa di governo per contrastare le lotte popolari: è la storia, anche recente, a insegnarcelo, basti guardare alla Grecia e ad Alba Dorata.
In momenti come questo non vi sono mezze misure, mediazioni o equilibrismi che tengano: o si sta da una parte o si sta dall'altra.
Lo Stato oggi aiuta i fascisti in diversi modi: copertura, impunità, finanziamenti, repressione degli antifascisti e propaganda. Ma non è certo da meno chi per opportunismo e calcolo politico cerca di isolare e denigrare coloro che nell'antifascismo oltre che un valore vedono una pratica quotidiana continuando a lottare per una società che superi disuguaglianze, guerra e sfruttamento.
Se ne facciano una ragione le istituzioni, se ne facciano una ragione tutti coloro che hanno miseramente provato a sostenere il loro gioco.

ORA E SEMPRE ANTIFASCISTI!
Firenze antifascista

14 dicembre 2012





giovedì 13 dicembre 2012

Due giorni di autoformazione della rete "Campagne in lotta": il report


L’ex caserma occupata di Livorno ha ospitato l’8 e il 9 Dicembre la prima autoformazione della rete “Campagne in Lotta” che si pone in continuità con quella organizzata lo scorso Giugno, sempre all’ex caserma occupata, dalle BSA (Brigate di Solidarietà Attiva).
La rete, nata sull’onda della rivolta di Rosarno del gennaio 2010 è composta da lavoratori stranieri, piccoli produttori, gruppi di acquisto solidale e militanti. Nell’ultimo anno questa realtà eterogenea è cresciuta, articolando la sua azione su due piani: uno interno, favorendo lo scambio delle esperienze vissute dalle singole soggettività politiche che ne fanno parte, dallo sciopero auto organizzato dei braccianti della masseria Boncuri a Nardò (Lecce) nel 2011, alla lotta dei braccianti africani a Saluzzo (Cuneo) supportati dal comitato antirazzista, solo per fare qualche esempio. L’altro piano è quello della costruzione pratica e politica di progetti collettivi come la partecipazione al campo “Io ci Sto” al Gran Ghetto di Rignano Garganico (Foggia).
Quindi, in un processo di ricomposizione politica che mette insieme diverse istanze e soggettività, l’autoformazione assume un ruolo centrale, creando uno spazio di discussione collettiva nel quale si approfondiscono le tematiche alla base degli interventi pratici nei territori.
Le due giornate livornesi sono state dedicate allo studio ed alla discussione sia dei permessi di soggiorno, in termini di diritti, doveri, validità e conversione; sia delle condizioni di lavoro, partendo dai contratti collettivi nazionali e provinciali nel settore agricolo, per arrivare a parlare delle esperienze dirette di lavoro in agricoltura ed altrove, e della totale destrutturazione del lavoro, delle competenze e dei percorsi pregressi.
Infatti, l’intersecarsi della legge sull'immigrazione, che altro non fa che istituire il reato di disoccupazione, con la totale precarizzazione del mondo del lavoro, produce emarginazione e sfruttamento, in particolar modo tra i soggetti più deboli, come i lavoratori stranieri, tanto nelle campagne del Sud o nelle cooperative della logistica al Nord quanto nella totalità del mondo del lavoro. Questo meccanismo è potenziato dall'ennesima stretta di politiche liberiste e di abbattimento dello stato sociale con cui il governo italiano e l'UE pretendono di uscire dalla crisi economica, che colpisce trasversalmente stranieri e italiani, anche se con diversi gradi di ricattabilità, unitamente alla costante gestione emergenziale del fenomeno migratorio.
In particolare il settore agricolo è usato sempre più come laboratorio di sperimentazioni liberiste, è ed infatti l'ambito in cui le contraddizioni sono più evidenti ma anche quello in cui è più difficile intervenire a causa della dispersione - lavorativa ed abitativa - dei lavoratori sul territorio e dei numeri sempre più elevati di presenze nelle campagne, dovuti ai numerosi licenziamenti di lavoratori stranieri dalle aziende e cooperative del Nord. Questi sono quindi costretti ad adeguarsi, nella speranza di lavorare qualche giornata in nero o al massimo con un finto contratto, vivendo molto spesso isolati e lontani dai centri abitati e dai servizi.
In questo quadro la rete, attraverso pratiche collettive ed organizzate dal basso, con i territori, ha provato ad introdurre elementi di consapevolezza ed autorganizzazione tra i lavoratori in questione, cercando di rompere l'isolamento e lo sfruttamento.
Nel concreto a gennaio partirà l'intervento nella Piana di Gioia Tauro, in vista della raccolta delle arance, che durerà fino a marzo. L'azione della rete si concentrerà soprattutto a Rosarno, simbolo di un sistema di accoglienza assolutamente fallimentare, che si inserisce in un territorio che presenta enormi difficoltà strutturali, come l'alto di tasso di disoccupazione che coinvolge la stessa popolazione locale.
Alla luce di questo quindi l'intervento della rete si articolerà in due direzioni. Da una parte sono previste una serie di attività da svolgere con gli immigrati, giunti per la stagione di raccolta, insieme alle organizzazioni e ad integrazione dei servizi già presenti nel territorio, quali il corso di italiano (attraverso il quale, oltre a fornire gli strumenti per la comprensione della lingua italiana, viene dedicata particolare attenzione alle questioni relative al mondo del lavoro, in termini di diritti e di accesso ai servizi); la ciclofficina (spesso la bicicletta è l'unico mezzo con il quale i lavoratori stranieri si muovono senza pagare); l'attivazione di uno sportello legale; la creazione di momenti di dibattito e confronto rispetto a diverse tematiche (ricordiamo ad esempio l'iniziativa informativa sull'ultima sanatoria, che è stata svolta questa estate a Rignano Garganico); la distribuzione di materiale, tradotto in più lingue, relativo alla presenza dei servizi locali e dei trasporti pubblici; ed altro ancora. Queste pratiche, oltre a fornire e facilitare, in parte, l'accesso ai servizi, sono prima di tutto un momento di conoscenza sia reciproca (tra lavoratori stranieri ed italiani) sia rispetto ai propri diritti ed alla possibilità di intervento, ponendo le basi per articolare percorsi vertenziali e di lotta.
Dall'altra parte si dialogherà anche direttamente con i lavoratori italiani locali, che soffrono la stessa disoccupazione ed irregolarità lavorativa, anche se con gradi di sfruttamento molto diversi (un esempio per tutti riguarda i portuali dell'interporto di Gioia Tauro, che da anni lottano, in modo del tutto autorganizzato, per difendere il posto di lavoro), cercando di favorire la conoscenza e l'incontro dei diversi percorsi di indipendenza e di lotta tra italiani e stranieri. Più in generale, l'intervento punta a promuovere il dialogo tra italiani e stranieri a partire da una situazione di marcata ostilità della popolazione locale nei confronti dei lavoratori migranti.
L'obiettivo è quello di avviare dei percorsi di liberazione dallo sfruttamento lavorativo, che sembra essere una componente imprescindibile e funzionale al sistema economico-produttivo locale, e non solo. Per provare quindi a far saltare il meccanismo e creare alternative all'isolamento ed all'assenza di prospettiva, è quanto mai necessaria una effettiva ricomposizione ed unità tra i lavoratori.       

venerdì 7 dicembre 2012

[BSA TOSCANA] Firenze è antifascista! Nessuna agibilità ai fascisti!


La Firenze Antifascista con questo comunicato vuole esprimere la propria vicinanza e solidarietà al compagno Stefano, accoltellato dai neonazisti, e a tutto il movimento antifascista milanese.
Come in altre occasioni, colpendo lui hanno colpito tutti noi!
Ci sembra evidente che l’agibilità politica e l’impunità di
 cui godono oggi i fascisti siano maturate all’interno istituzioni democratiche dove quel filo nero che lega vecchi e nuovi fascisti agli apparati dello Stato non si è mai spezzato.
Al di là delle campagne demagogiche e del populismo di cui i fascisti si riempiono la bocca, le loro aggressioni colpiscono sempre chi realmente sceglie di lottare contro questo sistema: anche così si spiegano i lauti finanziamenti di cui possono godere e la stretta sorveglianza da parte di polizia e digos sempre pronti ai intervenire a difesa dei loro covi.
Non possiamo più accettare di piangere compagni uccisi, di vedere morire dei lavoratori solo perché hanno la pelle nera (il 13 dicembre ricorre un anno dall’assassinio di due senegalesi per mano di esponente di Casa Pond), di vedere aggredire gli studenti nelle università come nelle scuole o di veder pestare chi sceglie di vivere liberamente la propria sessualità e tutti coloro etichettati come “diversi”.
La risposta non può che essere sempre la stessa, l’unica che la storia ci ha dimostrato possa pagare: l’organizzazione e l’azione antifascista.

Invitiamo quindi a partecipare all’iniziativa di Firenze Antifascista che si terrà sabato 8 dicembre alle ore 18.00 al CPA fi-sud con un compagno dell’Associazione Dax di Milano che farà un quadro sui gruppi dell’estrema destra nel capoluogo lombardo e una panoramica sul clima che si respira in città dopo gli ultimi fatti

Rilanciamo la mobilitazione del 13 dicembre, giorno in cui saremo in piazza Dalmazia alle ore 17.00 per un presidio e alle ore 18.00 ci muoveremo in corteo, e le giornate del 15, 16 e 17 marzo a Milano in occasione del 10° anniversario dell’assassinio del compagno Dax


Firenze Antifascista
CPA fi-sud 
Rete dei Collettivi Fiorentini Studenteschi
Cantiere Sociale Camilo Cienfuegos
Collettivo Politico Scienze Politiche
PCL
CAAT 
Anpi Bagno a Ripoli
BSA Toscana

lunedì 3 dicembre 2012

[BSA Toscana, Milano, Lazio, Abruzzo, Tuscia, Padova, Pavia, Bergamo, Cuneo] solidarietà alla livorno che lotta e ai compagni milanesi!


"le primarie sono una grande giornata di democrazia”, ripete Bersani ormai da giorni.
 E forse lo ha ripetuto anche mentre la polizia impediva ai No Tav,ai  disoccupati,agli  sfrattati di Livorno e agli operai Sodexo di entrare nella sala dove si stava chiudendo la campagna elettorale per le primarie, manganellando a tutto spiano.
 Il giorno dopo i compagni livornesi, che hanno ben chiaro il fatto che alla repressione si risponde agitandosi ancora di più, sono scesi di nuovo in piazza, in presidio quasi spontaneo, tanto velocemente è stato organizzato in Piazza Cavour. Anche qui alcune camionette, di ritorno dallo stadio, arrivano scaricando  poliziotti inferociti che mandano all'ospedale con la testa rotta perfino un 17enne, ripetendo il copione già visto il 14 Novembre. 

Infine ieri sera un secondo presidio di protesta contro la repressione e la violenza della polizia, trasformatosi in corteo, finisce di nuovo in scontri, con vari contusi, quando i compagni hanno deciso di manifestare davanti alla Prefettura. 
Tutto questo accade mentre i fascisti girano armati in libertà e accoltellano un compagno in zona Stazione Centrale a Milano.

Ancora una volta non possiamo che constatare il più brutale autoritarismo verso cui ci sta trascinando, ma non è una novità, il governo Monti, condiviso anche dal Pd, che non si perita a salvaguardare il suo riconfermato segretario a suon di manganellate e neppure a invocare più volte l'impiego dell'esercito contro i No Tav.
Ancora una volta non possiamo che constatare che i fascisti sono uno strumento utilissimo al capitale e al governo per tenere a bada l'ormai evidente conflitto sociale che si sta scatenando sulla scia delle scelte impopolari imposteci dalla leadership neoliberista. 

Solidarietà alla Livorno che lotta!
Solidarietà ai compagni milanesi!

Contro fascismo e repressione, creiamo agitazione!!


Brigata di solidarietà attiva Toscana
Brigata di solidarietà attiva Milano
Brigata di solidarietà attiva Abruzzo
Brigata di solidarietà attiva Lazio
Brigata di solidarietà attiva Tuscia
Brigata di Solidarietà attiva Padova
Brigata di solidarietà attiva Pavia
Brigata di solidarietà attiva Bergamo
Brigata di solidarietà attiva Cuneo