giovedì 13 giugno 2013

[BSA CUNEO] sgomberati i migranti a Saluzzo!

Martedì 11 il comune di Saluzzo decide di effettuare lo sgombero. Ma siccome la prefettura di Cuneo si è espressa contraria, per evidenti problemi di ordine pubblico conseguenti a questa scellerata decisione, lo sgombero verrà effettuato dagli operai del comune, scortati dalla polizia municipale, scortata a sua volta da polizia e carabinieri. Una bella catena dove ognuno scorta l'altro. Quindi sgombero alle 8-8.30. 
Dopo un cappuccino al bar, camion, macchine e furgoni con lo stemma del comune si mettono in marcia per il foro boario. La strada viene bloccata dalle volanti messe per traverso e non viene fatto passar nessuno, tranne i giornalisti, naturalmente tutti vengono identificati. La situazione è relativamente tranquilla. I ragazzi li stavano aspettando. Ci si chiede soltanto il perché il comune ha aspettato una settimana per effettuare lo sgombero che tanto ha minacciato. Si era pure arrivati a pensare che stessero cercando e avessero trovato un'alternativa per i     
ragazzi. Speranza vana. - Si sgombera e basta. Non si bivacca a Saluzzo - dice il sindaco.
I ragazzi si siedono sul marciapiede e mirano lo scempio che distrugge tutto ciò che hanno costruito, tutto il loro lavoro frutto dell'autoorganizzazione tra di loro.
C'è chi guarda con la testa fra le mani, chi filma la scena, chi si incazza ma rimane zitto e seduto (si capisce dallo sguardo), chi è decisamente affranto, chi gioca a dama e chi dorme all'ombra. La disperazione ha parecchie facce e non bisogna strepitare per manifestarla.
Una volta finito il lavoro, pagato da tutti noi con le tasse (compresi i migranti che pagano i contributi che non rivedranno mai), gli operai e la municipale se ne vanno con tutta la roba sequestrata ai ragazzi e ci si trova davanti ad uno spettacolo desertico. Non ci sono più le tende né i teloni, non ci sono né i cartoni né i materassi, rimangono gli zaini, le scarpe (tante scarpe) e sacchetti. Nulla di più. Un immagine tra una piccola discarica e la stanza delle scarpe ad Auschwitz, con un sacco di scarpe accumulate e spaiate.
Alcuni ragazzi cercano la propria roba o qualcosa che può ancora servire. Altri pregano verso lo scempio (quella è la direzione della Mecca) è solo che prima pregavano davanti alle tende, ora davanti a ciò che ne rimane.
Intanto arrivano i giornalisti, da repubblica a la stampa, dal corriere di saluzzo al fatto. Chi spicca di "carisma" è meo ponte che esordisce con "dove sono gli antagonisti?" "ma questo non è uno sgombero". No comment.
Però su una cosa ha ragione: questo non è stato uno sgombero. E' stato distrutto ciò che serviva ai ragazzi per dormire, ma i ragazzi non sono stati allontanati. Della serie "mò che non c'hai più un cazzo, voglio vedere come ci dormi". Per intimarli ad andare via. Andare via dove? ma non sono proprio loro che lavorano i vostri campi? che si spaccano la schiena sotto il sole e pigliano 3 euro all'ora se va bene?
Ciò che è cambiato da prima dello "sgombero" è che le tende non ci sono. 
Ma i ragazzi non sanno dove andare, quindi penso rimarranno lì. Chi sa se usciranno idee su un posto alternativo, con strutture adeguate, con un pizzico di dignità in più. Forse qualcuno con un pò più di sale in zucca c'è. Ci si sta muovendo e vedremo se, chi fa della rappresentanza la sua bandiera, saprà tornare sui suoi passi e rappresentare anche chi è straniero (ma paga le tasse) in un paese straniero per il migrante ma anche per gli italiani che dell'italia non sanno cosa farne..

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