Noi, ragazzi tunisini che abbiamo il permesso di soggiorno per motivi umanitari a Padova chiediamo a chi amministra questa comunità di occuparsi della nostra situazione e di fare tutto il possibile ed anche di più, senza diffidenza ma con responsabilità.
Abbiamo delle necessità da esternare alla città
- una casa degna, fissa, a Padova perché vogliamo restare uniti
- la possibilità di apprendere la lingua italiana attraverso un corso
strutturato che ci aiuti nell’integrazione
- formazione professionale che ci permetta di partecipare attivamente
alla vita di questo paese
- un luogo dove poter comunicare attraverso internet
- biglietti dei mezzi pubblici
- un piccolo contributo economico che ci aiuti a vive nell’attesa di un lavoro
tutto questo ci era stato promesso dal sindaco, e noi oggi nuovamente
lo chiediamo
I ragazzi della ex-Gabelli
La dignità è un bene comune
I tunisini ex occupanti della Gabelli si sono visti costretti ad installare una nuova tendopoli.
Questa volta di fronte alla prefettura di Padova. Il periodo di due settimane di accoglienza provvisoria emergenziale garantito dalla Caritas è terminato senza che le autorità cittadine abbiano provveduto ad avviare alcun percorso di accoglienza degna .
Nonostante le promesse (vitto ed alloggio, corsi d'italiano, corsi di formazione) i 40 giovani tunisini si trovano ancora una volta ad essere trattati come pacchi, sballottati in strutture lontane e provvisorie senza alcuna possibilità di essere protagonisti di un percorso di Accoglienza che preveda un loro inserimento onesto e reale
nella nostra società. Per chi fugge dal Maghreb la legge prevede un programma umanitario, i soldi sono stati stanziati, ma i diritti sono ancora calpestati.
Ci siamo mobilitati oggi, mercoledì 15 giugno alle 10.00 davanti alla prefettura per un presidio per l'accoglienza degna, unendoci al presidio già convocato da Razzismo Stop a fianco dei migranti che
hanno subito la sanatoria truffa del 2009.
Brigate di Solidarietà Attiva Padova
Abbiamo delle necessità da esternare alla città
- una casa degna, fissa, a Padova perché vogliamo restare uniti
- la possibilità di apprendere la lingua italiana attraverso un corso
strutturato che ci aiuti nell’integrazione
- formazione professionale che ci permetta di partecipare attivamente
alla vita di questo paese
- un luogo dove poter comunicare attraverso internet
- biglietti dei mezzi pubblici
- un piccolo contributo economico che ci aiuti a vive nell’attesa di un lavoro
tutto questo ci era stato promesso dal sindaco, e noi oggi nuovamente
lo chiediamo
I ragazzi della ex-Gabelli
La dignità è un bene comune
I tunisini ex occupanti della Gabelli si sono visti costretti ad installare una nuova tendopoli.
Questa volta di fronte alla prefettura di Padova. Il periodo di due settimane di accoglienza provvisoria emergenziale garantito dalla Caritas è terminato senza che le autorità cittadine abbiano provveduto ad avviare alcun percorso di accoglienza degna .
Nonostante le promesse (vitto ed alloggio, corsi d'italiano, corsi di formazione) i 40 giovani tunisini si trovano ancora una volta ad essere trattati come pacchi, sballottati in strutture lontane e provvisorie senza alcuna possibilità di essere protagonisti di un percorso di Accoglienza che preveda un loro inserimento onesto e reale
nella nostra società. Per chi fugge dal Maghreb la legge prevede un programma umanitario, i soldi sono stati stanziati, ma i diritti sono ancora calpestati.
Ci siamo mobilitati oggi, mercoledì 15 giugno alle 10.00 davanti alla prefettura per un presidio per l'accoglienza degna, unendoci al presidio già convocato da Razzismo Stop a fianco dei migranti che
hanno subito la sanatoria truffa del 2009.
Brigate di Solidarietà Attiva Padova