Oggi pomeriggio, 19 febbraio, dopo la chiusura
dell’Incontro Internazionale dei Diritti
Umani in solidarietà con l’Honduras, la Brigata
Internazionalista alla quale partecipavo e che si
stava recando in visita alle comunità di contadini
nelle terre occupate dagli stessi, è stata fermata da
un comando militare composto da oltre 13 soldati armati
di M16 d’assalto che dopo aver fatto scendere tutti i
partecipanti (oltre trenta persone tra giornalisti,
difensori dei diritti umani e osservatori
internazionali) hanno concentrato le loro “attenzioni”
su un gruppo di contadini della comunità di Marañones,
dell’associazioneMovimiento Campesino Unitario Aguán
(MUCA). In
particolare su Gerardo Argueta, coordinatore
della comunità, che da oltre un anno riceve continue
minacce di morte e persecuzioni di vario tipo e la cui
vita corre serio pericolo. Tuttavia oggi, grazie alla
presenza dei numerosi osservatori internazionali,
giornalisti e difensori dei diritti umani, la
situazione dopo circa mezz’ora si è risolta senza
ulteriori problemi.
Dobbiamo comunque denunciare, innanzitutto
l’atteggiamento arrogante e violento dei membri
dell’esercito nei confronti dei contadini che sono stati
perquisiti con le mani dietro la testa come se fossero
volgari delinquenti e ai quali senza nessuna spiegazione
sono stati sottratti i documenti personali,
successivamente restituiti, ma anche l’atteggiamento
intimidatorio verso la stampa. Ai giornalisti presenti
e’ stato detto di mettere via le macchine fotografiche e
videocamere altrimenti sarebbero state requisite.
I partecipanti all’Incontro Internazionale che
si è svolto in questi giorni a Tocoa, nel Bajo Aguán si
sono potuti rendere perfettamente conto della difficile
situazione che vivono le comunità organizzate di
contadini della zona. Tutta la regione e’ fortemente
militarizzata con posti di blocco permanenti alle vie
di accesso alle comunità e spesso con caserme
dell’esercito all’interno delle stesse e nei pressi
delle scuole pubbliche, come avviene nella comunità di
Guadalupe Carney.
Si invitano la stampa internazionale e i
giornalisti indipendenti a non spegnere i riflettori sul
Bajo Aguán, spesso quando questi incontri internazionali
finiscono e ognuno fa ritorno nei propri paesi, è il
momento in cui le persone che rimangono rischiano di
più.
Per ulteriori informazioni la pagina web dell’Incontro
Internazionale http://mioaguan.blogspot.com/ e la pagina web del giornalista Giorgio
Trucchi Rel-UITA anche lui membro della Brigata.
Una galleria di foto di Giorgio Trucchi su
quanto accaduto.
Annalisa Melandri