venerdì 3 gennaio 2014

[BSA ABRUZZO-BSA NAZIONALE] l'antifascismo non si processa! Matteo libero! davide libero!

Anno nuovo vecchie abitudini, ennesimo atto repressivo nei confronti dei compagni antifascisti di Teramo. Durante i festeggiamenti per il Capodanno, un gruppo di fascisti aggredisce i compagni con spranghe, cinture e bottiglie. La polizia interviene sul posto e arresta Matteo, 30 anni e militante antifascista, e un fascista, nella più perfetta rievocazione della sceneggiata superpartes. A entrambi vengono comminati gli arresti domiciliari. Matteo viene processato per direttissima: ha patteggiato sei mesi e ha ricevuto il foglio di via da Teramo.
A Teramo però i fascisti già altre volte si sono resi protagonisti di atti squadristi contro i compagni. Come nel 2009 quando furono 3 gli antifascisti accoltellati durante l'ennesima aggressione fascista fuori da un locale.
Di fronte ad una alzata di testa di tale livello dei fascisti teramani, la Magistratura ha reagito con una sequela di perquisizioni e misure restrittive per i compagni. Quest'estate si è concluso il processo riguardo ai fatti del 2009 con 21 imputati, di cui 6 sono di ideologia di estrema destra – e di questi 5 sono stati condannati -, 15 di estrema sinistra – di cui 10 condannati e 5 assolti. I numeri parlano chiaro.
Se poi guardiamo alla vicenda di Davide Rosci, ormai a tutti gli effetti un detenuto politico “esemplare” che lo stato italiano sta usando secondo il modello del “colpirne uno per educarne cento” ,viene da pensare che ci sia un vero e proprio disegno dello stato per cancellare le realtà organizzate teramane, colpendone i militanti uno ad uno. Al solito invece i fascisti fanno la parte degli “utili idioti”, strumentalizzati dallo stato, in cambio di agibilità politica garantita.
In piena crisi economica, col conflitto sociale che aumenta, è chiara sia la necessità dello stato di abbattere ogni fronte di resistenza, sia la volontà dei fascisti di cavalcare l'ondata di razzismo montante e la crisi della classe media. Questo spiega perchè la pratica antifascista, i fatti di Teramo, non possono essere relegati a una guerra tra bande: se non c'è bastato l'esempio italiano per capire la necessità di far scomparire i fascisti, soprattutto in periodo di crisi, basta affacciarsi un attimo a guardare cosa succede in Grecia.

Per questo senza alcun dubbio esprimiamo solidarietà ai compagni di Azione antifascista Teramo, stringiamo in un forte abbraccio Matteo e Davide e condanniamo con forza ogni tentativo repressivo di cancellare la resistenza anticapitalista e antifascista teramana a colpi di processi e aggressioni.

L'antifascismo non si processa
Matteo Libero!
Davide Libero!


i compagni e le compagne della Bsa Abruzzo e della federazione nazionale delle Bsa