venerdì 6 maggio 2011

[BRIGATE TOSCANA, BERGAMO, SALENTO,BENEVENTO] contro la repressione solidarietà agli studenti fiorentini


78 indagati, 5 arresti domiciliari, 17 obblighi di firma. Sgominata pericolosa banda di mafiosi? Arrestato un grande boss? No, nulla di tutto questo. Questo è il bilancio di una indagine di Digos e Servizi segreti, durata più di due anni, contro il movimento studentesco fiorentino.


E quali sarebbero queste pesanti accuse, sulle quali, a nome della REPRESSIONE, sono riusciti a montare l'imputazione per  associazione a delinquere? si tratta per caso di mafia? di terrorismo? pestaggi? mandanti di delitti?No, ancora una volta, nulla di tutto questo.Bensì aver organizzato cortei non autorizzati, offeso (a parole) le forze dell'ordine, fatto scritte sui muri, danneggiato le banche dei padroni;fatti legati a due anni di mobilitazioni sui temi più svariati (antifascismo, antirazzismo, anticapitalismo, lotta ai tagli alla scuola e ai servizi, lotta alle privatizzazioni) sono stati collegati non ad una precisa volontà politica, ma al puro spirito di delinquere. Ebbene si, si tenta di rovesciare sul movimento fiorentino l'accusa di associazione a delinquere per aver lanciato due uova, fatto due scritte, aver bloccato i binari.
Certo "sbattere il mostro in prima pagina", mostrare "mazze, coltelli , bombolette" magari con sotto la scritta "pacchi bomba" (tg 4), buttarla tutta sul "sono anarco-terroristi" ha il suo effetto: a sentire i telegiornali davvero c'era una banda di delinquenti pronti a tutti. Poi si scopre che le mazze sequestrate sono bandiere, e non ci sono fatti di cronaca che raccontino di mazze usate ai cortei, che il coltello si usava per tagliare il pane in uno spazio dove si organizzano spesso cene e aperitivi. E nessuno si domanda quale sia l'alto livello di pericolosità derivante dal detenere in casa lampadine, stencil, bombolette. 
No chiaramente la Digos ha fallito il suo intento: trovare molotov o cose simili. Ma l'indagine era iniziata, la proroga è stata necessaria per non far finire tutto in una buffonata. Evidentemente non ci sono riusciti e si sono dovuti attaccare ai  mass media, rovesciando la realtà e ingigantendo i fatti, per ottenere qualcosa. 
Lo scopo è chiaro: ridurre a semplici delinquentelli ragazzi che fanno politica e che quindi, quando scendono in piazza, hanno precise e chiare rivendicazioni.
Quali? Pretendere che la scuola e l'università siano pubbliche ed accessibili, pretendere un futuro che non sia precario, rispondere all'arroganza del padrone Marchionne. Se avere queste idee e manifestare per quello è delinquere, allora molti sono delinquenti.
La conflittualità si è alzata in tutta Italia c’è una società che si sta ribellando a Marchionne, alla Gelimini, a Frattini e la sua guerra “umanitaria”, a Tremonti e i suoi tagli, a Berlusconi. Lo ha fatto a Napoli già da due anni, con la gente picchiata dalla polizia perchè chiedeva di capire se a Chiaiano c’erano rifiuti tossici o meno. Lo ha fatto a L’Aquila, dove la gente è stata caricata perchè toglieva con le carriole le macerie dal centro, di cui nessuno si occupava. Lo ha fatto a Roma il 14, studenti e lavoratori uniti. Come diceva Brecht “tutti vedono la violenza del fiume che scorre, nessuno vede quella degli argini che la costringono”, ugualmente si tenta di far pensare alle persone che la violenza sia fare una scritta sul muro o lanciare un uovo e non  sia violenta la strage bianca dei morti sul lavoro, dello smantellamento dei servizi pubblici, della cancellazione del contratto collettivo nazionale del lavoro a colpi di referendum-ricatto. E’ violento imbrattare un bancomat delle ricche banche generatrici di crisi, ma non è violento dire che la ex 626 (legge sulla sicurezza sul lavoro) è un optional che in piena crisi del capitalismo non possiamo permetterci. Una risposta forte è il minimo che si possa offrire a questo governo scellerato e a questa Unione Europea razzista e capitalista.


Per tutti questi fatti esprimiamo quindi la più totale solidarietà agli studenti e ai lavoratori fiorentini coinvolti in questa inchiesta.
La repressione non farà altro che rendere più forte e convinta la nostra 
lotta.
TUTTI LIBERI


BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA TOSCANA
BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA BERGAMO
BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA SALENTO
BRIGATA DI SOLIDARIETA ATTIVA BENEVENTO