Nonostante l'isola sia ormai quasi interamente svuotata (abbiamo assistito ad uno degli ultimi rimpatri pochi giorni fa), continua ad esserci una presenza massiccia di polizia, esercito e croce rossa (con il volo di ieri sera ne sono arrivati altri) questo ci fa presupporre che lo scenario potrebbe cambiare a breve, di fatto si respira un'aria di tensione obliqua.
Cambierà il flusso di provenienza, saranno più libici, soprattutto sub-shariani, quindi “profughi” e non “clandestini” “rifugiati” e non “invasori.
Il totale caos, l'azione sconsiderata, di una politica che viola non pochi dei diritti umani dei quali l'Italia si riempie la bocca, l'apposita confusione terminologica tra clandestino, profugo, criminale, rifugiato, non fa altro che rendere ancora più complesso il quadro generale. Le esperienze che stiamo raccogliendo e documentando con chi ha vissuto direttamente l'emergenza, possono essere una chiave per comprendere l'effetto domino su scala nazionale:si ripropone lo scenario lampedusano di qualche settimana fa, anche se con modalità e spazi diversi (ma questo lo sapete meglio di noi visto il lavoro che state portando avanti a livello territoriale).
Numerosi sono i presidi che continuano in Sicilia davanti a CIE (trapani Chinisia) spesso vengono adibite a CIE strutture non idonee (palestre o peggio navi come l'Excelsior, nave da crociera divenuta prigione galleggiante che ha vagato per il mediterraneo con oltre settecento migranti a bordo nella più totale violazione di ogni procedura prescritta dalla legge). La situazione è complessa e dall'equilibrio fragile, noi dall'angolatura di Lampedusa stiamo cercando di tenere insieme i piani della micro e della macro analisi, continuando a raccogliere informazioni esterne ed interne per poter agire nel migliore dei modi possibili.