venerdì 29 luglio 2011

Ragazze e ragazzi della BSA attivi nella realtà precaria

Abbiamo inviato spesso la nostra presentazione come associazione di volontariato,federata a livello nazionale da altre associazioni territoriali,le quali hanno autonomia piena nei propri territori.
Abbiamo composto uno statuto più aperto e ampio possibile,per non ricalcare strutture esistenti come piramidali,ma essere umili e come parola d'ordine:"L'ultima/o arrivata/o conta quanto il primo/a che ha fondato la BSA".

Con questo modello ci si presenta spesso in maniera generale,mostrando un gruppo solido a livello nazionale,concreto e deciso col motto "Prima fare e poi parlare".
Ma facciamo una considerazione più completa e personale su chi compone questa Brigata,chi sono le ragazze e ragazzi,che ne fan parte e portano avanti progetti,sostengono lotte e discutono in modo tecnico di problematiche molto sentite,ma poco gestite in questo nostro paese (vedi immigrazione,indigenti,casa,piani regolatori,speculazione ambientale)!
Comincerei da una grande presenza di donne (65%),molti giovani e di varie estrazioni ideologiche.
Detto questo vorrei fare un appunto molto più serio sulla situazione dei componenti di questa associazione;molte/i di noi sono studenti (universitari e non),ricercatori,lavoratori autonomi,dipendenti privati e pubblici,disoccupati e in maggioranza precari!
Molto spesso vediamo persone affaccendate nelle cause più nobili,ma poi veniamo a sapere che ricevono compensi oppure lo fanno a perdi tempo,mettendo così in risalto uno status di volontariato,denigrandone l'originale propensione alla solidarietà.
Abbiamo ragazze che lavorano e studiano,ma trovano il tempo per andare in questura,prefettura per cercare verità e giustizia per quei migranti sbattuti da un capo all'altro del paese.
Ragazzi e ragazze le quali ferie diventano una settimana nel campo di Nardò,oppure come quando eravamo  a L'Aquila,dove non si sono risparmiati nel lavoro quotidiano,lasciando per un momento da parte studi e famiglia,per dare quella solidarietà sociale,storpiata dalle dirigenze della Protezione Civile.
Ragazzi dedicati agli studi all'interno della BSA,prendendone spunti e donando le proprie capacità alle cause che sosteniamo,come i ragazzi che stanno partendo adesso per Lampedusa.
Persone il cui esercizio pricipale è diventata discussione e la ricerca di verità sociali nascoste e qualche volta dimenticate nelle giornate di depressione lavorativa.  
Così portiamo avanti i progetti senza guadagnarci un centesimo, i soldi che ci arrivano,vengono ripartiti nelle lotte,nei progetti vedi osservatorio a Lampedusa e Nardò (solo per citare i più importanti).
Quando si fanno serate di autofinanziamento o presentazioni in giro per l'Italia,le facciamo con le nostre risorse ci rimborsiamo i biglietti dei viaggi tra di noi,perchè crediamo che uniti possiamo cambiare,ma divisi possiamo solo obbedire.
Non è uno sfogo anzi è un modo di ricordarsi chi siamo e perchè facciamo quel che facciamo,non abbiamo nessuna intenzione di entrare in politica,siamo concentrate/i sulla situazione attuale nella quale tutte i/le briganti sono coinvolti/e.
Siamo vittime di questo sistema capitalista e non cerchiamo la via liberista per risolvere problemi parziali o individuali e vista la composizione femminile e giovanile,vogliamo attaccare questo sistema in vista della prospettiva futura difficile e qualora decidessimo di non affrontare il presente con le nostre  energie,rischieremo di svegliarci in un futuro dove lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo,sarà legge,dove sanità e scuola pubblica saranno un retaggio del passato e così via.
Non volendo nemmeno pensare alla distruzione della dignità umana leviamo le nostre coscienze laddove speculatori,banchieri e governanti corrotti cercano di dirigere le nostre vite ingabbiando le nostre menti nelle futilità mondane.
Noi siamo fuori da questo gioco,il nostro gioco è più resistente nei fatti e più soddisfacente nei risultati.
Niente ha più valore del rispetto e libertà di pensiero,parole che alcuni/e trovano ancora demagogiche proprio perchè alcuni impongono la demagogia del capitalismo o militarismo come risoluzioni ai problemi mondiali!
 
AVANTI BRIGATE 
Giuliano Ciapetti