Comunicato di solidarietà
con i lavoratori di Basiano.
La rete di lavoratori, produttori e consumatori, italiani e
stranieri, esprime la sua totale solidarietà ai lavoratori di Basiano che
lottano ogni giorno contro condizioni di lavoro e di vita che li vogliono
sfruttati e silenziosi e che negli ultimi giorni hanno resistito alle violente
cariche di polizia e carabinieri.
Da quattro anni, nelle cooperative della grande distribuzione
del Nord Italia, centinaia di lavoratori, principalmente immigrati, hanno
alzato la testa e si sono organizzati, con il sostegno di alcuni sindacati di
base, per dire basta allo sfruttamento imposto dal capitale privato ed al
precariato di Stato a cui sono costretti tramite la complessa catena di
esternalizzazioni ed appalto di servizi.
La lotta di questi lavoratori è emblematica e rappresentativa
dei costanti attacchi a cui sono sottoposti i lavoratori, immigrati e non; gli
stessi attacchi che da diversi anni, come rete nazionale, denunciamo dalle
campagne di tutta Italia, come
braccianti, contadini, militanti, a partire dalla oramai nota rivolta di
Rosarno.
Questi lavoratori soffrono per le sistematiche violazioni dei
propri diritti e si ritrovano ad essere parte della stessa filiera, che comincia appunto
nelle campagne con la produzione e la raccolta, attraversa l’intero Paese, e
non solo, a bordo di camion e treni, e termina sugli scaffali dei grandi centri
commerciali, grazie a lavoro di facchini e magazzinieri, stritolati negli
ingranaggi di quella macchina di sfruttamento denominata Grande Distribuzione
Organizzata.
Una filiera questa, lunga e piramidale, dove naturalmente si
insediano precariato, sfruttamento e caporalato, e dove la contrazione dei
costi di produzione si pratica solo ai danni della forza lavoro. Meccanismo
questo che è stato possibile attivare grazie ad una “regolamentazione
selvaggia” dei rapporti di lavoro, iniziata diversi anni fa in questo paese e
che con l’attuale crisi economico-finanziaria ha trovato maggiore spazio e
giustificazione, anche per mezzo di sedicenti cooperative che tanto nelle
campagne quanto nelle metropoli altro non rappresentano che una forma
legalizzata di caporalato.
Siamo dunque convinti che la ricomposizione, l’organizzazione
e l’unità dei lavoratori tutti, italiani e stranieri, impiegati (e sfruttati)
nelle campagne, così come nelle centinaia di cooperative - che oramai
gestiscono ogni servizio in questo paese - è ora più che mai necessaria, per
lottare insieme, contro il precariato, lo sfruttamento, i manganelli e gli
arresti.
M.A.I.S. – Movimento per l’Autosviluppo l’Interscambio e la Solidarietà; B.S.A. - Brigate di Solidarietà
Attiva; O.M.B.- Osservatorio Migranti Basilicata; c.s.o.a. eXSnia; Osservatorio Antirazzista Territoriale -Tor Pignattara; EQUOSUD–auto
produzioni equo e solidali; AFRICALABRIA- donne e uomini senza frontiere, per la fraternità;
c.s.o.a Angelina Cartella-
Reggio Calabria.