Lunedì 20 Agosto 2012
E' stata una settimana di Ferragosto probabilmente come tante altre, in Italia. Le metropoli colme d’afa e vuote di abitanti, le coste affollatissime di allegri bagnanti, le autostrade bloccate da colonne di automobilisti stressati, gli uffici chiusi per ferie con grandi sospiri di sollievo di tutti. Nel frattempo in Emilia, in tutto il cratere del terremoto, si attendeva un decreto, l’attuativo dei contributi promessi dallo Stato per gli sfollati, che a quasi 3 mesi dal sisma ancora dormono nelle tende.
Ne sono usciti 3 di decreti. Due prevedono contributi per tutti quelli che dalle scosse di Maggio non possono più rientrare in casa propria ma che in questi mesi hanno preferito non accedere ai campi della Protezione Civile o ad altre strutture predisposte dalle istituzioni. Sono tanti gli emiliani che hanno fatto questa scelta, di per sé quindi la notizia è positiva. Approfondendo le disposizioni della Regione tuttavia qualcosa non torna.
Se un singolo o una famiglia decide di trovare una sistemazione autonoma ha due possibilità. Una prevede di stipulare un contratto d’affitto per entrare in una “casa ACER”: ovviamente l’affitto se lo dovrà pagare il terremotato, insieme alla caparra di assicurazione per eventuali danni; la Regione darà poi un contributo (non si sa bene quando) per le spese di trasloco e arredamento fino ad un massimo di 3000 euro. In alternativa, se per esempio si decide di rimanere in tenda magari vicino alla propria casa, è possibile fare richiesta per il nuovo C.A.S. (contributo di autonoma sistemazione). Anche qui non è specificato quando verranno elargiti i soldi, si sa soltanto che ogni componente del nucleo familiare ha diritto a 200 euro al mese più 100 se minore, anziano oppure invalido, fino a un massimo di 900 euro per famiglia. Facendo due rapidi calcoli, una giovane coppia con casa inagibile (e verosimilmente con mutuo, perché di proprietà), non si sa bene a partire da quando e fino a che avrà sistemato casa, prenderà 400 Euro al mese per accamparsi nel giardino di casa o vivere in un campo autogestito e nel frattempo trovare i soldi per avviare i lavori. Fanno 200 euro a testa. Se i due hanno un bambino piccolo, invece, prenderranno 700 euro al mese, che a testa fanno 233 euro. Esattamente la stessa cifra pro capite che spetta ad una coppia con 2 bambini anziché 1, perché oltre i 900 euro mensili non si scappa. E se i due bambini fossero anche disabili? Stessa cifra, fine dei giochi.
Il terzo decreto riguarda la ricostruzione, finalmente! Sostanzialmente dice che chi possiede una casa danneggiata dovrà farsi fare una perizia giurata che certifichi l’entità del danno e un progetto di ristrutturazione con preventivo annesso. Tutto a carico del proprietario. A quanto ammonterà la cifra? Successivamente, di nuovo non si sa come e quando, sarà rimborsato l’80% delle spese per i lavori, sempre che non si super il valore medio al mq dell’edificio e che si intervenga solo sui locali di portata principale.
Insomma, noi non siamo illustri esperti di decreti, ma ci sembra che i provvedimenti sottostimino abbastanza le difficoltà in cui incorre un terremotato che magari ha figli e genitori a carico e che dovrà spendere (quantomeno anticipare) dalle decine alle centinaia di migliaia di euro per sistemare la casa danneggiata. La sottostima poi diventa notevole se si pensa che in molti, come sottolineavamo nell’ultimo bollettino, si trovavano in difficoltà economiche anche prima del terremoto, figuriamoci ora.
CHE FARE? CONSAPEVOLEZZA PRIMA DI TUTTO
Sabato 25 Agosto alle 18:00 presso il Campo Base di via Cavour 49 a Cavezzo si terrà la quarta assemblea di coordinamento dei campi autogestiti e dei comitati popolari che nel frattempo sono nati nella Bassa.
L’idea alla base di queste iniziative è anzitutto stare insieme, affrontando il post terremoto come gruppo piuttosto che singolarmente. Banalmente, l’unione fa la forza, sicuramente perché non è facile capire i decreti e gli intricati passaggi della burocrazia italiana ed uno spazio collettivo di riflessione e analisi puo’ facilitare la condivisione di informazioni. In più, i comitati da tempo stanno diramando appelli per cercare ingegneri, architetti, geometri, avvocati ma anche falegnami, idraulici, muratori, tutte quelle professionalità che oltre ad essere utili per capire bene cosa succede e come muoversi potrebbero decidere di fornire prestazioni gratuite o a prezzi popolari per venire incontro ai problemi di chi si trova in difficoltà. In ultimo, ma non certo per ordine di importanza, il Comitato potrebbe assicurare oltre ad un ampio livello di partecipazione interna un largo grado di rappresentatività verso l’esterno: le richieste e rivendicazioni che l’assemblea formulerà Sabato saranno il fulcro delle iniziative di pressione alle istituzioni che tutti coloro che vorranno lottare potranno portare avanti, contando ognuno non solo per se stesso ma per tutti gli aderenti ai Comitati e potenzialmente per tutti gli sfollati.
QUANDO SI METTE IN MOTO ALTRO DA SE’
La sera prima dell’assemblea, Venerdì 24, al nostro Campo Base ci sarà un’altra iniziativa. Niente discussioni o argomenti impervi questa volta, solo tanta allegria, cucina tipica emiliana e una bella serata da passare in compagnia tutti alla stessa tavola. Ne abbiamo fatti diversi di cene ed eventi in queste ultime settimane, ma la serata di Venerdì avrà in più qualcosa di speciale. Sarà una serata benefit per i ragazzi di Cavezzo che tutti i giorni da oltre un mese vengono al Campo a darci una mano. Ormai siamo diventati amici, tutti reciprocamente grati per esserci dati la possibilità di condividere quest’esperienza, tanto nelle difficoltà quanto nei momenti di spensieratezza. Ci piacerebbe che rimanesse a loro, anche quando il nostro intervento sarà finito, la possibilità di continuare a costruire avventure, progetti, spazi di aggregazione e condivisione che possano conservare anche oltre il terremoto quella sensazione bellissima che dà la Partecipazione. I ragazzi qualche giorno fa ci hanno scritto una lettera per ringraziarci. Noi a fatica troviamo le parole per ricambiare, perché se possiamo dire che a qualcosa sia servito il nostro intervento a Cavezzo, sicuramente è per merito loro.