“VERGONGNA!
SCIOPERO! SCHIAVI MAI!” questo è ciò che ancora urlano i
braccianti di Castelnuovo Scrivia dopo più di 2 mesi di presidio,
iniziato lo scorso 22 giugno.
Sono
di nuovo là davanti all’azienda agricola Lazzaro nonostante il
sole e l’afa, indeboliti dal Ramadan: chi sviene è portato al
pronto soccorso e il giorno dopo ritorna al presidio a gridare la
propria indignazioni in difesa dei propri diritti di lavoratore e di
essere umano.
La
rabbia è tanta perché si stanno scontrando con un’arroganza senza
pari da parte del padrone che, non solo, ha violato per ben due volte
gli accordi presi al tavolo delle trattative con CIA (Confederazione
Italiana Agricoltori) e sindacato, ma offende e si prende beffa dei
lavoratori con un’offerta di 100.000 euro (da dividersi in 40, fate
voi i conti) per rinunciare al diritto di prelazione sui contratti in
scadenza. Una cifra ridicola a fronte dell’ammontare totale degli
stipendi mai interamente pagati - che la ditta deve sborsare.
Dal 1° di agosto i braccianti hanno indetto lo SCIOPERO A OLTRANZA
per protestare contro la decisione da parte di Lazzaro di non
rinnovare i contratti (la CIA tace sulla questione) e per solidarietà
con i compagni (14) il cui contratto è scaduto il 31 luglio. Il
blocco dei tir Bennet che arrivano a prelevare gli ortaggi da
distribuire a Milano, Genova e Roma è l’unica giusta e
giustificata prova di forza che gli scioperanti si possono
permettere.
Qualcuno
afferma che non bisognerebbe mettere in maggiore difficoltà
l’azienda altrimenti non potrà pagare gli arretrati ai braccianti
oppure che il blocco di un tir è una pratica illegale (!?) e questo
non gioverebbe alla causa. A questo punto sorgono parecchie domande:
è legale ciò che Lazzaro ha fatto ai lavoratori? È più grave
bloccare per qualche ora un tir o ridurre in schiavitù degli esseri
umani (sentenza pronunciata dalla Prefettura di Alessandria)? Se
Lazzaro non ha i soldi per pagare chi gli raccoglie la verdura (per
12 o 13 ore al giorno sette giorni su sette) perché queste persone
dovrebbero lavorare gratis?
Evidentemente
c’è qualcosa che non va. E una, tra le tante cose che non
quadrano, è l’ingaggio di 13 braccianti di origine indiana,
facenti capo a una cooperativa di Brescia, a scapito dei braccianti
marocchini. Se l’azienda Lazzaro non ha soldi per pagare nessuno,
perché allora si è comprato (se le pagherà...) altre braccia da
sfruttare?
Il
3 agosto i braccianti e i loro sostenitori hanno fatto sentire la
loro voce ad Alessandria in una manifestazione che dal palazzo della
Provincia (sede della Prefettura) è giunta fino alla sede della CIA.
Forse qualcuno non si aspettava una tale partecipazione: oltre al
sindacato che ha organizzato la manifestazione e chi, fin
dall’inizio, ha dato sostegno umano, politico e logistico ai
braccianti (PRC di Tortona, Associazione “Verso il Kurdistan”,
Associazione “Donne Insieme” e Brigata di Solidarietà Attiva di
Pavia) anche la Comunità di San Benedetto al porto di Don Gallo ha
offerto il suo sostegno e solidarietà assieme a privati cittadini.
Nel pomeriggio dello stesso giorno si è aperto un terzo tavolo di
trattative assolutamente deludente.
La
situazione a Castelnuovo Scrivia è lungi dall’avere una
conclusione a breve. I lavoratori hanno un affitto e delle bollette
da pagare come tutti d’altronde, ma non hanno un lavoro: si stanno
mantenendo con la Cassa di Resistenza grazie alle donazioni dei
sostenitori. L’origine geografica di queste persone non è la causa
della lotta e del sostegno che si sta dando loro: sono sfruttati da
un’azienda che ha leso e continua a ledere i loro diritti come
esseri umani e come lavoratori, cosa tra l’altro che succede nella
maggior parte delle aziende agricole (senza distinzione di
latitudine) e nella maggior parte delle fabbriche o dei call center
di tutta Italia.
Non
è per nulla facile alzare la testa come hanno fatto loro, ma è una
lotta giusta ed è questo che dà loro la forza di proseguire a
combattere. Chi volesse sostenerli può fare un versamento su questa
carta POSTEPAY 4023 6006 2358 1008.
-link al video: http://www.alessandrianews.it/web-tv/?id=707