È stato un successo. Un vero e proprio successo. Mica
potevamo esserne sicuri, a dire il vero. E sinceramente alcuni tra noi sino
all’ultimo guardavano freneticamente l’orologio chiedendosi “ma arriveranno?”.
E poi…e poi sono arrivati. Prima una coppia giovane col
passeggino. Poi due ragazzi magrebini. Poi una signora anziana, e via via un
sacco di altri, famiglie, ragazzi giovani, persone di una certa età. Moltissimi
di Cavezzo, alcuni anche da paesi limitrofi (oltre, ovviamente, ad una nutrita
delegazione dal “campo gemello” della Libera Repubblica di Fossoli).
Era un esperimento ed è riuscito meglio di quanto si poteva
sperare.
Cento? Centocinquanta? Di preciso non lo sappiamo ma le
persone che ieri sera hanno voluto cenare con noi al Campo di Cavezzo delle
Brigate della Solidarietà Attiva erano veramente tante.
Noi c’eravamo preparati al solito modo, tanta inventiva, un
pizzico d’organizzazione preventiva e tanta buona volontà nell’improvvisare sul
momento!
Volevamo stare un po’ assieme alle persone che avevamo
incontrato in questa settimana, i tanti che s’erano rivolti al punto d’ascolto,
allo spaccio popolare o raggiunti dalle staffette che battono palmo a palmo il
territorio tutti i giorni.
Persone di ogni tipo, vecchi cavezzesi da generazioni piuttosto
che migranti arrivati da poco, ragazzi giovanissimi e tante famiglie.
Sono venuti tutti, molti portando con sé un dolce, una
bottiglia di vino, un piatto fatto in casa.
Due lunghe tavolate imbandite in cui le pizze di Omar e
Daniele (due dei tanti ragazzi di Cavezzo che ormai sono al campo ogni giorno a
lavorare coi volontari Bsa giunti da tutta Italia) erano il piatto forte, anche
grazie ad un bellissimo forno elettrico prestato da un operatore della zona.
Perché la solidarietà è semplicemente questo: stare assieme,
mettendo in comune quanto possibile, per affrontare uniti i problemi che ci
sono. Tutto qui, semplice quanto raro da trovare.
Oggi il campo ha ripreso a funzionare come i giorni scorsi,
solo con un po’ più di fatica a mettersi in moto al mattino (causa orario un
bel po’ prolungato rispetto al solito nella serata di ieri) ma con un bel po’
di energia e fiducia in più dopo quest’ennesima bella esperienza.
Domani è un altro giorno e vedremo cosa ci riserverà, certo
il cammino fatto sin’ora fa ben sperare e alcuni piccoli gesti hanno un sapore
particolare. Un signore anziano, che da tempo viene a trovarci, ieri s’è
presentato con un oggettino piccolo ma prezioso. Una cornice tonda, che sta nel
palmo della mano, con dentro un’incisione dei fratelli Cervi. Ha detto “…questa
immagine m’ha accompagnato nel corso della vita, ora la consegno a voi!”
Pelle d’oca ieri sera quando l’ha detto e di nuovo ora
solamente a scriverlo.
A domani.
galleria fotografica
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