sabato 4 agosto 2012

Diario da Cavezzo - Metti una sera a cena...


È stato un successo. Un vero e proprio successo. Mica potevamo esserne sicuri, a dire il vero. E sinceramente alcuni tra noi sino all’ultimo guardavano freneticamente l’orologio chiedendosi “ma arriveranno?”.
E poi…e poi sono arrivati. Prima una coppia giovane col passeggino. Poi due ragazzi magrebini. Poi una signora anziana, e via via un sacco di altri, famiglie, ragazzi giovani, persone di una certa età. Moltissimi di Cavezzo, alcuni anche da paesi limitrofi (oltre, ovviamente, ad una nutrita delegazione dal “campo gemello” della Libera Repubblica di Fossoli).
Era un esperimento ed è riuscito meglio di quanto si poteva sperare.
Cento? Centocinquanta? Di preciso non lo sappiamo ma le persone che ieri sera hanno voluto cenare con noi al Campo di Cavezzo delle Brigate della Solidarietà Attiva erano veramente tante.
Noi c’eravamo preparati al solito modo, tanta inventiva, un pizzico d’organizzazione preventiva e tanta buona volontà nell’improvvisare sul momento!
Volevamo stare un po’ assieme alle persone che avevamo incontrato in questa settimana, i tanti che s’erano rivolti al punto d’ascolto, allo spaccio popolare o raggiunti dalle staffette che battono palmo a palmo il territorio tutti i giorni.
Persone di ogni tipo, vecchi cavezzesi da generazioni piuttosto che migranti arrivati da poco, ragazzi giovanissimi e tante famiglie.
Sono venuti tutti, molti portando con sé un dolce, una bottiglia di vino, un piatto fatto in casa.
Due lunghe tavolate imbandite in cui le pizze di Omar e Daniele (due dei tanti ragazzi di Cavezzo che ormai sono al campo ogni giorno a lavorare coi volontari Bsa giunti da tutta Italia) erano il piatto forte, anche grazie ad un bellissimo forno elettrico prestato da un operatore della zona.
Perché la solidarietà è semplicemente questo: stare assieme, mettendo in comune quanto possibile, per affrontare uniti i problemi che ci sono. Tutto qui, semplice quanto raro da trovare.
Oggi il campo ha ripreso a funzionare come i giorni scorsi, solo con un po’ più di fatica a mettersi in moto al mattino (causa orario un bel po’ prolungato rispetto al solito nella serata di ieri) ma con un bel po’ di energia e fiducia in più dopo quest’ennesima bella esperienza.
Domani è un altro giorno e vedremo cosa ci riserverà, certo il cammino fatto sin’ora fa ben sperare e alcuni piccoli gesti hanno un sapore particolare. Un signore anziano, che da tempo viene a trovarci, ieri s’è presentato con un oggettino piccolo ma prezioso. Una cornice tonda, che sta nel palmo della mano, con dentro un’incisione dei fratelli Cervi. Ha detto “…questa immagine m’ha accompagnato nel corso della vita, ora la consegno a voi!”
Pelle d’oca ieri sera quando l’ha detto e di nuovo ora solamente a scriverlo.